Storia

domenica 3 marzo 2019

Devo lasciare un biglietto a mio nipote: la richiesta di perdono per non avergli lasciato un mondo migliore di quello che è.
(Andrea Zanzotto)

COMUNQUE VADA E’ UNA LEGGE DA CAMBIARE


Da qualsiasi lato lo si guarda, l'eolico in Basilicata evidenzia aspetti alquanto sgradevoli, per numero di installazioni (in crescita), per posizionamento e per l'effetto distruttivo che avrà nel tempo sia sul paesaggio in generale sia per l'azione di disturbo sulle persone che ci vivono accanto forzatamente. "Ad ogni azione scaturisce una reazione uguale e contraria", ci serviamo della legge di Newton per mandare pubblicamente a quel paese chi avrebbe dovuto VALORIZZARE IL TERRITORIO NON DISTRUGGERLO, ovvero parlamentari e amministratori  a vario titolo, che da padri di famiglia diventano "cavallo di Troia", complici, di chi per puro profitto ha pianificato affari modificando pesantemente l’aspetto delle montagne, delle colline e delle pianure. "L'eolico è il vero cancro del meridione" dice Vittorio Sgarbi, ed è vero se si guarda al nostro patrimonio artistico come veicolo e occasione di crescita e sviluppo in un contesto sano. Nessun rispetto per monumenti e parchi, da est a ovest, dalle dolomiti  lucane al vulture, dai castelli  alle cattedrali e nemmeno Matera, Capitale Europea della Cultura, nulla ha potuto contro i nuovi vandali. Guardiamo la storia, il dominio dei popoli stranieri in Basilicata dai greci ai romani, dai longobardi ai normanni agli svevi, persino gli arabi e i feudatari ha lasciato testimonianze della loro cultura e della loro arte di cui ancora oggi ci possiamo fregiare, e noi oggi, cosa lasciamo ai nostri nipoti? Pale eoliche. RIDARE POTERE AI COMUNI DI DECIDERE COSA E' MEGLIO PER IL PROPRIO TERRITORIO. Già negli anni novanta Acerenza fu presa di mira da alcune società ma grazie alla legge allora in vigore la minaccia fu sventata, ora purtroppo così non è ragione per cui  BISOGNA LOTTARE PER RIAVERNE IL DIRITTO. La mostruosità di questa legge è che è stata scritta in nome del popolo, ma è il popolo che soccombe agli affari, all'arricchimento facile; un grande affare ma per pochi ricchi che compromette in maniera pesantissima la dolcezza, la bellezza, l’originalità del nostro paesaggio. Infine NON E' INTERESSE COMUNE impedire alle aziende agricole di continuare a coltivare le loro terre è violenza sull’uomo.



- Questo post è dichiaramente contro la realizzazione del Progetto di Parco Eolico presentato dalla società IVPC POWER 8, costituito da diciotto aerogeneratori da 152 metri di altezza e di 120 metri di diametro localizzati a meno di quattro chilometri dal centro abitato di Acerenza e dagli altri comuni confinanti di Genzano di Lucania, Palazzo San Gervasio, Forenza e Banzi. -




Acerenza "vista" da Monte La Guardia.




Questa foto risale a Marzo del 2017 e fu scattata in Contrada Santa Domenica nel territorio di Acerenza, pubblicata su Google Plus fu scelta dal sito specializzato in fotografia Fotomania Italia e inserita nelle loro migliori foto della settimana, successivamente fu selezionata da Fotomania Global. La bellezza di questa zona sarebbe compromessa in caso di installazione di pale eoliche.



Il rischio che questi terreni non saranno più così come li vediamo ora è altissimo.



Il nostro territorio ha già dato tanto, i comuni di Pietragalla, Cancellara, Oppido Lucano sono saturi.



Se delle pale eoliche non uccidono gli uccelli è solo perché non ci sono uccelli nella zona e dove ci sono uccelli nella zona, poco a poco ve ne saranno sempre meno a causa delle turbine. Sopra un nibbio vola su terreni arati.