Storia

sabato 31 maggio 2014

DECINE DI RICHIESTE DI TRIVELLAZIONI

L'ORO NERO E LA BASILICATA


Articolo di Pino Perciante tratto da "La Gazzetta del Mezzogiorno" del 31 Maggio 2014 

" POTENZA - Alla vigilia dell’incontro previsto per il 4 giugno tra il presidente della Regione Marcello Pittella e il ministro Federica Guidi, durante il quale si parlerà del futuro delle estrazioni di greggio in Basilicata, cresce sempre di più l’attenzione delle compagnie petrolifere verso la Basilicata. Non è una percezione, lo dimostra l’elevato numero di richieste di permessi: ce ne sarebbero almeno una ventina e riguardano l’intero territorio lucano, dal Potentino alla provincia di Matera. Le zone: si va da Montalbano a Senise; da Lagonegro a Spinoso, da Lauria a Brienza, da Abriola ad Atella, da San Fele ad Acerenza, a Genzano, Maschito, Palazzo San Gervasio, Venosa, Balvano, Baragiano, Pescopagano e via dicendo. Eppure i 39 pozzi oggi attivi in val d’Agri dai quali vengono pompati 90 mila barili al giorno di greggio e circa 3, 5 milioni di metri cubi di gas incidono per meno del 4 per centro sulla bilancia energetica del paese e rappresentano solo il 6 per cento del fabbisogno nazionale. Ma si potrebbe produrre di più, dicono i petrolieri. Perché in Basilicata, sostengono, ci sono molte aree ancora tutte da investigare. E di questi tempi, con il prezzo che è destinato a salire, e con le riserve occidentali in progressivo esaurimento, non c'è da star lì a immaginare scenari di energie alternative che incideranno, forse, tra decenni. Perché nel frattempo il mondo gira alla velocità che conosciamo, e ciò che lo fa girare, piaccia o meno, è quel fossile che molti chiamano «oro nero». Dunque la parola d'ordine è: trivellare. Ovvero: abbiamo il petrolio, andiamo a prendercelo. Da qui il «boom» di richieste. «Tra quelle già in essere e quelle che stanno per arrivare – dice Giuseppe Di Bello del movimento Liberiamo la Basilicata - il territorio lucano rischia di essere invaso dalle trivelle per oltre il 75 per cento. Un disastro. C’è il rischio che domani mi alzo e trovo un pozzo anche di fronte casa mia».
Dalla Regione Basilicata fanno sapere che verrà valutato caso per caso, con grande attenzione e rigore, alla luce della volontà politica più volte espressa dal presidente e dalla giunta di salvaguardare il territorio evitando di trasformare la Basilicata in una regione gruviera.

venerdì 9 maggio 2014

LA VIA CRUCIS




















GLI ARCHIBUGIERI

GLI ARCHIBUGIERI DI CAVA DE' TIRRENI


Queste immagini ritraggono un evento molto sentito dalla comunità acheruntina, il passaggio dell'Immagine della Beata Vergine di Pompei. Raccontano anche una cornice un pò diversa con gerani, una pavimentazione più antica, persone "passate" ma ancora attuali e un contorno di fedeli. Come elemento spettacolare furono chiamati Gli Archibugieri di Cava dei Tirreni che vediamo schierati in queste immagini a salutatre ed accompagnare il corteo. Per l'occasione fu scoperta una targa in onore della Vergine che fu posizionataa di fianco l'ingresso della Chiesa del Purgatorio.

mercoledì 7 maggio 2014

IL BORGO DEI BORGHI

QUARTO POSTO: OTTIMO PIAZZAMENTO


Da Acerenza auguri a Gangi. 
Ha vinto chi voleva vincere, forse chi aveva più fame e chi era più determinato a farlo, resta però il confortevole risultato  di una esperienza che abbiamo vissuto, inizialmente, con una certa criticità in relazione ai canoni a cui eravamo abituati con le altre apparizioni in tv ma che poi è stata "accettata" perché in fondo la televisione di oggi è questa, molto ma molto generalista a discapito della qualità.
Autori  come Umberto Broccoli, ora sovrintendente ai beni culturali del comune di Roma, non era un "autore per caso" e lo possiamo ricordare grazie alle apparizioni degli anni novanta a diverse trasmissioni, Uno mattina su tutte. Ora però bisogna riflettere sul "segreto" e sul motivo dell'ottimo risultato conseguito. Intanto, nello scorrere della trasmissione di ieri sera, ho condiviso in pieno lo slogan finale del cittadino di Sant'Agata dei Goti (Bn) che indicando il proprio borgo da una posizione panoramica dice: " guardatevi intorno, non lo cambierei per niente al mondo".
La riflessione giova, e riprendendo il filo del discorso, diciamo che siamo quarti in questa classifica, perché disponiamo di un patrimonio storico-architettonico-culturale e naturalistico di prim'ordine, e una  tradizione agricola e artigianale ben praticate e radicate nel tempo per cui basterebbe fare il giusto per difenderli e  promuoverli. Inoltre lo scorrere dei borghi, ci ha dimostrato che gli ambienti storici si possono conservare, proteggendo e rispettando l'antico, che poi ti restituisce ciò che le hai dato. Mi auspico che ci sia la volontà di ridiscutere e rivedere questo argomento con l'obiettivo di promuovere delle azioni che portino a dei progetti di riqualificazione urbana radicale cancellando gli errori commessi. 

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martedì 6 maggio 2014

ORA LE PALE, POI I PALI?

IL RISCHIO DELLE TRIVELLE NELL'ALTO BRADANO


Una presenza ingombrante nel Vulture


Negli ultimi anni il nostro territorio è stato  modificato nel suo aspetto primitivo e originale dagli impianti per la produzione di energia "pulita" che non ha tenuto conto di ciò che esso conserva da sempre, il suo aspetto selvaggio. Ai molti parchi eolici sorti anche nella nostra zona si affiancheranno anche le trivelle della Texana Aleanna Resources con sede tra l'altro anche a Matera?
Sono ormai più di tre i decenni in cui si estrae petrolio dal sottosuolo della Basilicata, risale al 1981 in Val D'Agri l'inizio l'attività del primo pozzo petrolifero lucano, quello di Costa Molina 1 in territrio di Viggiano (Pz) . "Anni in cui sono passati sotto silenzio tutta una serie di incidenti e anomalie. Che per l'Eni, però, non si chiamano incidenti ma eventi, cose che possono capitare. «Come la fuoriuscita di migliaia di litri di greggio in un bacino naturale per la raccolta di acque piovane il 17 marzo 2002; la nebulizzazzione di 500 litri di greggio il 06 giugno del 2002; l'immissione in aria di ingenti quantitativi di gas inquinanti il 4 ottobre del 2002» ricorda Bolognetti. Oppure la «misteriosa» intossicazione da idrogeno solforato di 20 operai di un'azienda che si trova proprio di fronte il Centro Oli, per i quali fu necessario contattare il centro anti veleni di Pavia". Non sono nuove queste notizie per i lucani ma rischiano di diventare vecchie e dimenticate se non si vigila con attenzione, inoltre va sottoposto a dura critica chi vede invece questo "pugno nello stomaco" come una occasione di investimento nel settore turistico, come qualche sindaco della Val D'Agri sostiene. 
Per fortuna (ma non basta) i sindaci dell'Alto Bradano sono coesi nel respingere questa ipotesi che ora però senbra essere una vera minaccia per l'agricoltura e per l'ambiente. Quanto già preannunciato dalla Ola, Organizzazione lucana ambientalista (Ottobre 2013) va tenuto in seria considerazione, sul ricorso al TAR Basilicata n.504 del 11 Ottobre scorso, della società Texana Aleanna Resources LLC, che ha impugnato la deliberazione della giunta regionale n.682 del 7 giugno 2013 avente oggetto “istanza di permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi Palazzo San Gervasio – accordo Stato-Regioni – mancata intesa”. L’area del permesso di ricerca  – ricorda la Ola – è estesa 470 Kmq circa e coinvolge 13 comuni (Acerenza, Banzi, Barile, Forenza, Genzano di Lucania, Ginestra, Maschito, Montemilone, Oppido Lucano, Palazzo San Gervasio, Rapolla, Ripacandida e Venosa).
Prepariamoci all'aglianico al sapore di petrolio proprio ora che i Russi hanno scelto di puntare sul nostro vino, solo, per le sue uniche e indiscusse caratteristiche,  frutto di questa terra e di questa tradizione vinicola basata sulla passione e sul sacrificio. 

In primo piano una trivella sullo sfondo Viggiano (PZ)


 

Sul web la tradizione dei MUNAK'CCHJ'

I FRATICELLI DI S.ANTONIO

Bellissima e originale l'idea di far rivivere sul web la tradizione dei Fraticelli della Tredicina. Sul sito acerenzadiffusa.it è stata lanciata la proposta di raccogliere in una galleria fotografica le immagini dei munak'ecchj', pertanto chi volesse rappresentare questo ricordo con la propria foto potrà inviarla a questo indirizzo: info@acerenzadiffusa.it.